giovedì 8 gennaio 2009

Dice Giorgio Gaber…

Vivere, non riesco a vivere / ma la mente mi autorizza a credere / che una storia mia, positiva o no / è qualcosa che sta dentro la realtà.

Nel dubbio mi compro una moto / telaio e manubrio cromato / con tanti pistoni, bottoni e accessori più strani / far finta di essere sani.

Far finta di essere insieme a una donna normale / che riesce anche ad esser fedele / comprando sottane, collane, creme per mani / far finta di essere sani. / Far finta di essere...

Liberi, sentirsi liberi / forse per un attimo è possibile / ma che senso ha se è cosciente in me / la misura della mia inutilità.

Per ora rimando il suicidio / e faccio un gruppo di studio / le masse, la lotta di classe, i testi gramsciani / far finta di essere sani.

Far finta di essere un uomo con tanta energia / che va a realizzarsi in India o in Turchia / il suo salvataggio è un viaggio in luoghi lontani / far finta di essere sani. / Far finta di essere...

Vanno, tutte le coppie vanno / vanno la mano nella mano / vanno, anche le cose vanno / vanno, migliorano piano piano / le fabbriche, gli ospedali / le autostrade, gli asili comunali / e vedo bambini cantare / in fila li portano al mare / non sanno se ridere o piangere / batton le mani. / Far finta di essere sani. / Far finta di essere sani. / Far finta di essere sani.



FAR FINTA DI ESSERE SANI
di Giorgio Gaber
Ed. Carosello, 2002 (prima ed. 1973)

venerdì 2 gennaio 2009

Dice Gianfranco Manfredi…

Mi hanno detto: sei scoppiato / come ti sei rovinato / dimagrito, sembri quasi uno zombie / ...sarà colpa delle notti / che ho passato ad aspettare / cose che forse dovevano arrivare. /

Ma non è una malattia / no, non è una malattia / e non è una malattia / malattia. /

"E mia madre m'ha guardato / dice: come sei finito! / cosi in basso non t'avrei pensato mai... / Sì ma in basso puoi scoprire / le sottili incrinature che non puoi studiare all'Università. /

Ma non è una malattia / no, non è una malattia / e non è una malattia / malattia. /

Mi hanno detto: il tuo vestito / sembra veramente usato / non ti cambi mai, mi sembri proprio giù. / Beh scusatemi ragazzi, / oggi non ho altro da pensare / ho il mio abito di dentro da cambiare. /

Ma non è una malattia / no, non è una malattia / e non è una malattia / malattia. /

Mi hanno detto: il tuo lavoro / non è una cosa sicura / ogni mese cambia e dopo che farai? / Forse sono un pò svanito / ma il domani non esiste / e quest'oggi io non voglio essere triste. /

Ma non è una malattia / no, non è una malattia / e non è una malattia / malattia."



MA NON È UNA MALATTIA
di Gianfranco Manfredi
Ed. Ultima Spiaggia - RCA Italiana, 1976

Dice Virginia Woolf…

"Considerato quanto sia comune la malattia (…) appare davvero strano che la malattia non figuri insieme all'amore, alle battaglie e alla gelosia tra i temi principali della letteratura.
Verrebbe da pensare che romanzo interi siano stati dedicati all'influenza; poemi epici alla febbre tifoidea; odi alla polmonite; liriche al mal di denti. Ma no; salvo poche eccezioni (…) la letteratura fa del suo meglio perché il proprio campo di indagine rimanga la mente…".

SULLA MALATTIA
di Virginia Woolf
Traduzione di Nicola Gardini
Anno 2006
Bollati Boringhieri editore - Collana «incipit»

giovedì 1 gennaio 2009

Del registro e della lunghezza.

(Coff! Coff!)

Con il nuovo anno (auguri!!) arrivano dai concorrenti le prime richieste di chiarimento sul registro che si dovrà adattare nella stesura del tema e sulla lunghezza dello stesso.

Procediamo qui con ordine.

Il registro.
Come alcuni di voi hanno notato, da nessuna parte del Regolamento è stato specificato il registro che i concorrenti dovranno scegliere per lo svolgimento del tema.
Dovrà essere un testo umoristico come nelle precedente edizioni del concorso? Oppure, visto il tema della malattia, è richiesta una plumbea serietà nell'esposizione?
Ebbene, la mia idea è che ci sia libertà assoluta nel registro da adottare per descrivere la propria malattia.
Ognuno sarà libero di scegliere se far "ridere" (magari con l'uso del paradosso) oppure di far "piangere" con il più rigoroso realismo descrittivo.
Oppure, ancora meglio, di far ridere e piangere insieme, come solo le opere più grandi sono in grado di fare.

La lunghezza.
Alcuni (tipo Ren) hanno sollevato l'obiezione che due pagine di tema da scrivere potrebbero esser un po' troppe: meglio una roba da 10-20 righe e via di leggerezza.
Ebbene, a tutti costoro (tipo ad es. a Ren) ricordo che il foglio che vi verrà consegnato e su cui dovrete scrivere il vostro tema, sarà un foglio di quaderno (piccolo, non quadernone) e non certo un foglio protocollo.
Di più, sarà un foglio di quaderno da prima elementare, con le righe piccole e quelle grandi insieme.
Il che vuol dire che se togliamo lo spazio (della prima facciata) in cui sarà scritto il titolo del tema, le righe da scrivere per occupare due facciate (visto che nella terza ci va il disegno e nella quarta i giudizi) si riducono alquanto.
Su un altro versante, però, abbiamo altri (tipo Erika) che non vorrebbero limiti di lunghezza per la stesura del tema.
A costoro posso solo consigliare di buttare giù il tema in "brutta" e poi, ricopiandolo in bella sul foglio fornito per il concorso, scrivere nel modo più piccolo possibile.
Insomma, su due facciate di quaderno ci possono stare nello stesso tempo tante e poche parole.

(Coff! Coff!)

martedì 30 dicembre 2008

Art. 7: Obblighi del vincitore del primo premio.

Comma 1: Il vincitore del primo premio si impegna a:

A. trovare tema e titolo della successiva edizione del concorso;
B. organizzare in tutti i suoi aspetti (pranzo/cena compresi) la successiva edizione del concorso entro 3 mesi dalla sua nomina a Reginetto/a;
C. raccogliere l'elenco dei concorrenti alla successiva edizione del concorso;
D. non partecipare come concorrente all'edizione del concorso da lui/lei organizzato;
E. stilare le norme che andranno a regolamentare la successiva edizione del concorso e a comunicarle a tutti i concorrenti (o, al limite, a dare una limatina e un tocco di belletto a queste che mi sembrano già carucce).

Comma 2: Qualora il vincitore del primo premio non ottemperasse a uno o più punti del suddetto elenco (A, B. C. D. E), sarà deriso e scherzato da tutti i concorrenti che (nel caso di infrazione specifica del punto .B) si impegnano fin da ora a dirgli più o meno con frequenza bisettimanale "ma quando la organizzi la prossima edizione del concorso?" e, facendo ciò, a farlo sentire più o meno una merdina.

Così ho stabilito.

lunedì 29 dicembre 2008

Art. 6: I premi.

Comma 1: Gli elaborati verranno classificati in base al punteggio complessivo assegnato dai membri della giuria riportato nella 4° facciata del foglio di ogni singolo elaborato.
In base a tale classifica verranno assegnati dal Presidente della Giuria tre premi.
Ad esclusione del primo premio (che consisterà nella nomina a Reginetto/a e nel pranzo offerto dal Presidente della Giuria) le caratteristiche degli altri premi verranno comunicate al momento della premiazione.

Comma 2: A parità di punteggio tra due o più concorrenti si procederà allo spareggio che avverrà nel seguente modo: i partecipanti allo spareggio mostreranno alla giuria le cicatrici presenti sul proprio corpo e chi ne avrà mostrate di più sarà proclamato vincitore.

Comma 3: Nel caso in cui anche nello spareggio si verifichi una situazione di parità, si procederà a proclamare la vittoria dello stesso tramite la procedura del tradizionale "pari e dispari".

Così ho stabilito.

Art. 5: La Giuria e i criteri di valutazione.

Comma 1: La giuria sarà composta dal Presidente della giuria insieme a tutti i concorrenti, escluso colui di cui si sta valutando l'elaborato in quel momento.

Comma 2: La Giuria valuterà l'elaborato e, nella 4° pagina, ne segnerà la propria valutazione dei seguenti 3 aspetti:

1. testo
2. disegno
3. calligrafia

Comma 3: La valutazione potrà essere espressa solo ed esclusivamente secondo i seguenti parametri:

- "È capace ma non si applica"
- "Benino"
- "Molto bene"
- "Bravo"
- "Bravissimo"

dove "è capace ma non si applica" rappresenta il risultato peggiore ottenibile dal concorrente, "bravissimo" quello migliore e tutti gli altri, nell'ordine sopra indicato, dei risultati intermedi tra quello migliore e quello peggiore.

Comma 4: A fini della classifica finale le valutazioni della giuria si tradurranno nei seguenti punteggi:

"È capace ma non si applica": 1 punto
"Benino": 2 punti
"Molto bene": 3 punti
"Bravo": 4 punti
"Bravissimo": 5 punti

La valutazione finale dell'elaborato sarà la somma dei punteggi ottenuti dallo stesso negli aspetti del testo, del disegno e della calligrafia.

Ogni errore di ortografia e/o di sintassi riscontrato dai membri della Giuria (e segnato in rosso sull'elaborato) comporterà la sottrazione di 1 punto dal punteggio finale assegnato all'elaborato.

Comma 5: Fermo restando che ogni membro della giuria valuterà gli elaborati con assoluta libertà di giudizio e che le sue valutazioni non potranno essere contestate né dai concorrenti né dagli altri membri della giuria e nemmeno dal Presidente della stessa, la giuria sarà chiamata a tener conto positivamente dei seguenti parametri:

- nella valutazione del testo dell'elaborato, della capacità del testo di comunicare con fantasia e in modo coinvolgente per il lettore la malattia e le sue caratteristiche, senza ricorrere all'uso di termini scientifici o comunque troppo specifici;

- nella valutazione del disegno dell'elaborato, della leggibilità e della comprensibilità dello stesso;

- nella valutazione della calligrafia dell'elaborato, della "bella scrittura", della mancanza di correzioni, della pulizia del foglio e del rispetto dei margini e delle righe.

Comma 6: In caso di contestazione su qualcuno degli aspetti della valutazione, deciderà il Presidente della giuria il cui giudizio sarà incontestabile.

Così ho stabilito.